20-27 Ottobre: Mostra – Un dramma avvolto di splendori: Uomini e Donne al lavoro nella pittura di J. F. Millet

Dal 20 al 27 Ottobre è possibile visitare la mostra:

Un dramma avvolto di splendori: Uomini e Donne al lavoro nella pittura di J. F. Millet

Lentate sul Seveso – Villa Cenacolo

Inaugurazione il 19 ottobre h. 19:00 con la partecipazione della Prof. Mariella Carlotti

Per orari e visite guidate:

email: info@avsignam.com

Cell: 347 342 8327

 

Avsignam Mostra Millet

Il tema del lavoro e della sua concezione è, oggi più che mai, una sfida che la realtà quotidiana ci pone davanti. Non si tratta solo di numeri (PIL, crescita, disoccupazione, salari, costo della vita, ecc…), anch’essi importanti, ma anche e fortemente di una sfida culturale. Infatti oggi siamo di fronte a una profonda crisi del senso del lavoro, lavoro che diventa gabbia sia per coloro che ce l’hanno sia per coloro che non ce l’hanno. Questa mostra è uno strumento di giudizio e di riscoperta di questo significato e questa grandezza perduti, che può iniziare a creare, già dal proprio ambito aziendale, uno sguardo nuovo sul proprio lavoro, suprema esigenza dell’uomo e fonte della sua realizzazione.
L’uomo non lavora per portare a casa i soldi, l’uomo lavora per realizzare se stesso. “Portare a casa i soldi” è un aspetto certamente importante e da non tralasciare, ma non è ciò che dà gusto al lavoro. Serve! Ma a parità di stipendio si può lavorare con gusto o senza gusto, utilizzando il tempo per “costruire” oppure stringendo i denti per aspettare la fine del proprio turno. Quest’ultima condizione sembra essere troppo spesso la normalità nell’esperienza lavorativa di oggi.

La rappresentazione del lavoro che Millet, pittore francese dell‘800, esplicita nelle proprie opere, è legata al riconoscimento del gusto che nasce dal lavoro, dalla fatica e dall’onore che derivano dal realizzare bene il proprio compito, nel tentativo continuo di migliorare sé stessi. Millet si trova a riscoprire questo fascino nel lavoro contadino, fuori della realtà parigina dell’epoca; paragonarsi oggi con questo pittore, non significa tornare tutti a lavorare nei campi o in una realtà “pura”, ma focalizzare l’attenzione su esempi chiari di un lavoro gioioso e pacificante, sebbene immerso nella fatica.